INTERVISTA A FRANCESCO ACCARDO

 "...i misteri, un po' come la vita stessa, hanno una doppia faccia e se ne sveliamo qualcuno è solo perché lui stesso vuole essere svelato.."


Thriller e misteri dell'occulto. La ricerca del mistero nel mistero. Come si fa a non rimanere rapiti e affascinati da un sistema a matriosca dove ogni volta si apre un nuovo affascinante segreto.
E' quello che fa Francesco Accardo, autore del libro, già qui recensito,  Il caso Galli. Un thriller ambientato nella provincia di Cuneo.
Oggi abbiamo il piacere di presentare l'autore che chi ha gentilmente rilasciato un'intervista.




1) Col libro "Il caso Galli" hai unito il genere investigativo con l'esoterismo o comunque i misteri dell'occulto. Un connubio dove è facile scivolare sul banale e che, invece, hai saputo padroneggiare bene. Come mai questa scelta?



Sono un ragazzo che ha avuto la fortuna di vivere due realtà molto diverse: per 16 anni ho vissuto in parte campagna, dove la vita scorre tranquilla, immersa nella natura e si arricchisce di storie, leggende e tradizioni, a volte anche surreali; dopo sono andato a vivere in città, ho conseguito studi tecnici molto rigidi (Geometri, Ingegneria e Controllo di Gestione). Ne è risultata una psiche ad "ampio spettro" che cerca di valutare sempre le due facce della medaglia della vita. I misteri, per quanto la scienza si adoperi per sfatarli, esistono sempre e addirittura ad ogni risposta scientifica si presentano nuove domande: questo è il motivo per cui io oggi mi interessi dei misteri che ci circondano. L'occulto e l'esoterismo sono quella parte nascosta della realtà che più mi affascina e che credo in fondo influisca inconsciamente sulla maggior parte di noi, anche solo come interesse superficiale. Con "Il caso Galli" ho voluto dimostrare a me stesso e alla gente che un evento, che può sembrare inizialmente spiegabile razionalmente, spesso nasconda un lato incomprensibile e mistero. Ne sono un esempio i recenti casi di cronaca nera controversi che appaiono in TV e sui giornali.




2) Il libro è ambientato per lo più a Pietraporzio un tranquillo paese sulle montagne del cuneese. Come mai la scelta è ricaduta su questo luogo?



Ho scelto Pietraporzio perché in questo libro (e spero di continuare con altre storie) voglio potere fornire ambientazioni on solo realistiche, ma concrete, in modo che il lettore possa visualizzare con proprie ricerche e perfino visitare fisicamente. Io sono cresciuto nel cuneese e per questo cerco di ambientare queste vicende vicino a me, proprio perché io stesso, prima di stendere una bozza, mi immergo nell'atmosfera che vorrei descrivere nelle mie storie.



3) Da libro traspare un forte lavoro di ricerca, quanto è stato lunga la sua elaborazione? Raccontaci fatti curiosi del dietro le quinte del tuo libro.



Le idee alla base del libro sono "vecchie" di almeno 5 anni: sono una persona molto riflessiva e ho ponderato attentamente se scrivere e come scrivere la storia. Le ricerche sono sempre alla base di ogni cosa che scrivo: guardo serie TV crime, seguo attentamente le vicende locali piemontesi, vado materialmente sui luoghi che voglio descrivere e ascolto o leggo leggende e fatti curiosi raccontati dalla gente comune.
Parlando di fatti curiosi, la citazione all'inizio del libro deriva da una sogno fatto da me qualche tempo in cui ho vissuto quasi la stessa vicenda descritta nel libro: io ero seduto su una panchina e un vecchio mi ha proferito quelle parole, quasi a farmi capire che i misteri, un po' come la vita stessa, hanno una doppia faccia e se ne sveliamo qualcuno è solo perché lui stesso vuole essere svelato.
Per quanto riguarda l'aspetto medico, posso tranquillamente dire che c'è più della mia fidanzata che di me: avendo studiato infermieristica mi ha guidato nelle scene in modo che io potessi descriverle in maniera più realistica.
Una curiosità che pochi sanno è che per scrivere la storia nella maniera più realistica possibile ho fatto "giocare" alcuni miei amici attorno ad un tavolo e, partecipando a quello che era in tutto e per tutto un gioco di ruolo, ognuno ha sviluppato un personaggio della storia che ha ispirato la stesura finale.



4) Quanto c'è di te nei personaggi?



Nei miei personaggi c'è praticamente tutto me stesso: io sono Francesco, il medico pauroso e razionale, ma sono anche George, il ribelle e impulsivo che cerca di cavarsela da solo; sono Padre Oreste, che vorrebbe la pace e il bene di tutti, ma anche l'investigatore Giuseppe, che vorrebbe risolvere i casi e giungere alla gloria. Ovviamente ho cercato di distinguere le mie sfumature di carattere creando personaggi che fossero indirizzati in una sola direzione; io al contrario sono in insieme di pensieri ed emozioni che si mescolano costantemente.



5) Progetti futuri?



Attualmente ho pubblicato altri 4 libri: si tratta di 3 raccolte di articoli che scrivo a livello amatoriale sul web riguardo un'ampia casistica di misteri, ma anche un libro di storie horror che oggi vanno sotto il nome di "creepypasta". Nel futuro immediato altri 2 libri usciranno entro fine anno, uno incentrato sui misteri storici italiani e leggende regionali, e uno sarà una raccolta di biografie di famosi serial killer. Per quanto riguarda "Il caso Galli" spero di terminare la stesura di un altro caso da risolvere per i protagonisti del primo, ma ho deciso di attendere il parere di un editor che sta valutando il mio primo libro: per me le impressioni esterne sono essenziali per crescere dal punto di vista della scrittura.


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END ZONE - DON DELILLO                                                      Il caso Galli - Francesco Accardo

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