Diario di una quarantena - Mercoledì, 25/03/2020

La notte prima, non quella degli esami, ma proprio la notte di ieri. Insomma ieri notte. Dunque, ieri notte leggo le previsioni del tempo. Son fatto così, mi piace pianificare. Come ogni notte metto a stendere i panni indossati durante la giornata per fargli prendere aria. E che aria. 8 ore di aria, non la semplice mezz'ora. Maaa cosa vedo nelle previsioni? Neve! Ehhh, neve al 25 marzo? D'altra parte nel lontano '78, quando nacqui ad Aprile nevicava. Me lo ricordano sempre tutti, ogni anno, il giorno del mio compleanno. Così stendo i panni, ma tiro giù la tenda in modo tale da fare un leggero tettino. Uso la manovella per muovere l'argano. I muscoli vanno in tensione come se fossi un vogatore di Luna Rossa, sento pure i pettorali gonfiarsi. Il risultato di zero attività sportiva in 3 settimane. Vado a dormire, stanco. Dormo bene. Sprofondo nel sonno. 



Come nelle migliori tradizioni yogiche azzero la mente. Arrivano le 7 e 50. Mi sveglio guardo l'ora e sorrido perchè posso rigirarmi dall'altra e torno a dormire. Son quasi le nove...e la vescica mi ricorda che è davvero mattino. Un pensiero mi raggiunge e mi dice che mi sarei dovuto ricordare di qualcosa. Cosa dovevo ricordarmi? Non lo so, non me ne importa nulla, ora c'è un bisogno più impellente. Il bagno. Così è il risveglio, una questione di bisogni. Il corpo si attiva e riacquista energia. Un'energia poderosa che mi porta da A a B. Quattro metri e son nel bagno. Ok, risolto il problema. 

Vado in camera, vorrei tornare sotto le coperte ma non lo faccio. Come mai? Un presentimento...non so bene cos'è, ma sta di fatto che mi giro verso la finestra tiro su le tapparelle e subito dopo quelle della porta finestra. Vedo il mio vicino con la giacca a vento, strano ma non me ne curo troppo, vorrei tornare a letto. Poi, vedo un qualcosa di bianco aleggiare fuori e penso, caspita nel mio palazzo han tutti il problema col piumone che perde le piume. Siiii, non sono il solo a impazzire con ste piume. Ma perchè farle volare sopra il mio balcone? Sopra la mia finestra? Nel cortile? ...Cazzo vorrai mica dirmi che quelle non sono piume..Nooo, ecco cosa dovevo ricordarmi. Nevica. Ha appena iniziato. Forse riesco a fare un paio di faccende ancora, ma devo correre. 

Così, per una mattina, me ne fotto della disciplina, dei miei riti mattutini. C'è un'urgenza. Penso veloce. Indosso la giacca a vento. Sembra che l'inverno sia tornato. Vado sul balcone dove ho steso i panni e li strappo via dai fili dello stendibiancheria. Via tutto, mollette, tutto. Via c'è un'urgenza. Vestiti gelati. I pantaloni sembrano un paio di binocoli da carnevale. Corro in bagno. Mi cambio. Rimetto la giacca a vento ehhhh stendo il pigiama nell'angolo del balcone più riparato. Intanto sposto degli indumenti che erano rimasti appesi, tra cui i vestiti del mondo esterno. Li piego li metto nel mobile e cospargo tessuti e mani di amuchina. Un'azione coordinata e veloce. Vado in camera, apro tutto, metto fuori cuscini e copertina di Linus. Faccio partire il cronometro. Mezz'ora. Penso: ma tanto ha appena iniziato a nevicare. Ritiro su le tende che facevano da tettino. Non vorrei che il peso della neve le rompesse. Altra azione da vogatore stile Luna Rossa. Ovviamente tutta questa corsa l'ho fatta sistematicamente in apnea. Così, subito dopo, torno a respirare, o meglio mi ricordo che per vivere serve farlo. Guardo l'orologio. Da quando ho fatto partire il cronometro dell'areazione della camera da letto, son passati 5 minuti. Ne passano altri 20, intanto faccio colazione, leggo un paio di messaggi. Poi guardo fuori e vedo che la neve, sta stronza, ha un movimento a foglia morta. In altre parole non sai dove cazzo cade. E se ne fotte che tu hai calcolato che il tuo balcone è ben riparato. Lei è così irrazionale. Torno di corsa sul balcone della camera dove ho messo fuori cuscini e coperta di Linus e scopro che son ricoperte di neve. Ma cazzo il 25 marzo la neve noooo.




Il resto della giornata scorre piacevolmente. Chiamo un cliente. Faccio 4 webinar su rinascitadigitale, scrivo un paio di commenti e mi cagano pure. Bella soddisfazione. Il mio ego è soddisfatto.
Leggo un nuovo libro "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" di Jonas Jonasson. Capolavoro assoluto.
E poi arriva la chiamata dei miei compari di risikata. Bello, mi diverto. Ma il tempo scorre, pure in fretta e io ho ancora un mucchio di cose da fare. Devo pulire il bagno, la cucina. Intanto gioco, cucino,mangio e mi credo un genio del multitasking. E' una bugia lo so. Non si riesce a ottimizzare i tempi facendo 3 o 4 cose assieme, ma ci credo lo stesso.
Ops arriva mezzanotte...e mi accorgo di essermi dimenticato di...quella cosa che adesso non ricordo ma so di essermela dimenticata. Effetto multistaking...azzera la concentrazione e la capacità di darsi degli obiettivi e raggiungerli. Dovrei saperlo. E' da anni che mi esercito, che faccio meditazione e so come funziona il mio cervello eppure ci son cascato come un fesso. Forse lo stare a casa mi da quella sensazione di avere tempo illimitato. Ma non è così. In fin dei conti lo sappiamo tutti. Ma la vera domanda non è di carattere filosofico. Come sempre la realtà viene a farmi visita come un calcio negli stinchi e mi domanda "Come farai, domani?"

Commenti

  1. Bravo Simone.Ho visto ogni istante della tua giornata,ogni fiocco di neve, ogni tuo spostamento. Manco fosse un video! Scrivi divinamente, bravo. Buona giornata, Manja.

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    1. Grazie mille sei molto gentile. Per me è un modo diverso per affrontare questo periodo, ehhh magari, se riesco, di strappare un sorriso alle persone che mi leggono

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  2. Bola sei molto bravo,hai scritto e descritto benissimo,si legge tutto d'un fiato e vorrei che non finisse. Complimenti. Lella

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