Diario di una quarantena - Martedì 21/04/2020

Quarantena. s.f. 1) Periodo di quaranta giorni; anche, digiuno di quaranta giorni, fatto per penitenza. 2) Periodo di segregazione e di osservazione al quale vengono sottoposti persone, animali e cose ritenuti in grado di portare con sé o trattenere i germi di malattie infettive,....[Treccani]
Per la prima volta, oggi, ho fatto il conto. Per me son 42 giorni. Vado oltre la quarantena. Non me ne ero ancora reso conto. Ma qualche segnale l'avevo raccolto.




Capelli. Ecco, parlare di capelli nel mio caso, non è proprio il massimo visto che li chiamo per nome. Vito, Gianni e Pino. Li ho tagliati poco tempo fa. Ma oggi me li sento lunghi. Lunghi come la barba incolta da un paio di settimane. Infatti son passate tre settimane e mezzo dall'ultimo taglio. Io non vado mai oltre le tre settimane. 
Fisico. Nel pre quarantena mi piaceva tenermi in forma. Camminare e andare in palestra quattro volte alla settimana. 
Mi specchio per fare il punto della situazione. Non è che di solito non mi specchi, però lo faccio en passant. Mi guardo. Ho conferma dei capelli. Li devo rasare. Non oggi, ma li devo rasare. Guardo il fisico. Il tono muscolare è sceso. D'altra parte bastano tre settimane di stop per azzerare il lavoro di un anno, figuriamoci 42 giorni di stop e di vita sedentaria. Il rovescio della medaglia è che il giro vita non è aumentato e anzi sembra asciutto al punto giusto. Forse, 'alimentazione regolare e la riduzione da cinque a tre pasti al giorno ha dato il suo risultato.
Nulla, decido così di fare un po' di esercizio fisico. Corpo libero. Flessioni e addominali,prima di pranzo. Avevo anche pensato di sollevare e abbassare il letto per i bicipiti. Ma oggi è il primo giorno non mi sembrava il caso di esagerare. Inizio a muovermi, il mio corpo si gira un paio di volte e mi dice: "ohh! siii scemmo!?". In effetti, come dargli torto. Il divano è il divano. Ma non mollo. Inizio la seconda serie. Il mio sguardo si posa sul pollice fasciato a causa del taglio di ieri sera. E il mio corpo: "Allora sii proprio scemmo! Con tutti i giorni che potevi iniziare proprio quello col dito fasciato"  Andrà avanti così anche per il resto delle flessioni e degli addominali. Non credo fosse il mio corpo a guardarmi e a parlare. Credo fosse la mia mente. Troppo restia al cambiamento. Si era abituata bene. Dormire, computer, mangiare, computer e dormire. 
Di solito è la mente che rifiuta il cambiamento. Ne ha paura. Forse perchè perde le sue strutture e le sue certezze.  Ma il cambiamento fa parte della vita, o meglio dell'universo. C'è una frase del Dalai Lama che mi piace molto: Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e voglio cambiare me stesso. Eppure, ovunque ci guardiamo attorno, nessuno vuole cambiare. Noi per primi. Tutti abbiamo la presunzione di essere nel giusto e così chiediamo agli altri di allinearci al nostro pensiero. Lo vediamo in continuazione. Sul lavoro, al bar, quando facciamo la spesa. Non parliamo poi dei social dove la gente tira fuori la parte peggiore di sè. Peggio ancora in Tv quando parlano i politici. Ma anche questo fa parte della vita e forse è solo un gioco, da prendere alla leggera. Op.Op. Ultimo addominale fatto. Finiti gli esercizi, finite le elucubrazioni. Domani si fa il bis. Di esercizi, si intende.



Arriva l'ora di cena. Apro il frigo. Bene, carote. Nel mobiletto recupero le patate. Il dito tagliato non mi permette di grattare le carote e così opto per una vellutata di carote con patate. Intanto preparo le altre pietanze. Devo constatare che una parte di me si è abbastanza rotta le scatole del cibo puro e casto. Di solito non ho voglia di cucinare perchè non mi va di stare a pulire dopo.Ma è da un paio di giorni che mi invento delle ricette, per me nuove, e al diavolo quel che viene dopo. Seguo passo, passo la ricetta che ho trovato su internet. Taglio a fettine le carote. Passo alle patate. Pure quelle a fettine. Porro tagliato fine, fine. Butto tutto in pentola con un po' d'olio. Nel mentre ho preparato un po' di brodo che getto in questo intruglio. Aggiungo un po' di maggiorana. Così, perchè mi andava. Mentre cuoce l'intruglio mi sembra di essere Panoramix col suo pentolone. Ho sempre immaginato che dentro il pentolone di Panoramix si nascondesse qualcosa di succulento. Non credo si trattasse di vellutata. Comunque il mio intruglio esce bene. Mi siedo a tavola con l'acquolina alla bocca e divoro tutto. Siccome era bollente, sudo come se fossi in una sauna svedese. 
Finito cena controllo un paio di messaggi. E-mail dalla compagnia aerea non ne sono arrivate e dalla ditta dove ho comprato il rinfrescatore neppure. Ieri manco avevamo spedito il pacco. Dicono che per colpa del Covid-19 vanno a rilento. Oggi controllo lo stato della spedizione. Sembra spedito però...

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