Il furto delle Divina Commedia - Dario Crapanzano

Di cosa parla?

Secondo dopoguerra. Il preside del liceo di Città Studi, appassionato di libri antichi, aggiunge alla sua collezione l'incunabolo di una Divina Commedia del Quattrocento. Un'autentica rarità. Dopo aver presentato il nuovo arrivo agli insegnanti del Liceo il libro scompare. Il commissario Fausto Lorenzi è chiamato a indagare sul furto. Qualche giorno dopo il furto si aggiunge un nuovo caso per Lorenzi, la segretaria del Liceo viene trovata morta nel suo appartamento. Le indagini si volgono in una Milano, d'altri tempi,  in bianco e nero, fatta di osterie, mestieri e dove le automobili sono ancora un lusso per pochi.


Commento: 

La prime pagine mi hanno subito affascinato per la prosa dell'autore ma col proseguire della lettura non ho trovato altri aspetti che mi convincessero. Crapanzano è senz'altro un autore di tutto rispetto, però il suo stile non appartiene ai miei gusti. Dialoghi con così tante digressioni da sembrare irrealistici. L'interrogatorio al primo indiziato mi sembra che non abbia attinenza con la realtà,  sembra di vedere una partita a poker dove uno dei due giocatori gioca a carte scoperte. Come detto la prosa è senz'altro ottima però in molti punti mi è sembrato più di leggere una relazione di un tecnico che non un romanzo. E' sicuramente una scelta di stile però purtroppo non è lo stile che mi da quelle emozioni che cerco in un giallo.


Giudizio:

TRAMA: 5

STILE NARRATIVO: 5

SUSPENSE: 5

EFFETTO SORPRESA: 4

PERSONAGGI: 6

DIALOGHI: 4


Voto finale: 5-




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