Superfake - Kirstin Chen






Di cosa parla?

Commercializzare borse false? Come fare senza essere scoperti. Semplice si compra l'originale nelle boutique e lo si rivende al prezzo di costo su e-bay e alla boutique si restituisce la copia falsa, così perfettamente falsa da ingannare le commesse e farsi restituire i soldi. Doppia vendita, doppio incasso. 

La sino americana Ava Wong ha una vita perfetta, o meglio ideale. Laureata a Stanford col massimo dei voti, avvocato con stipendio faraonico, sposata con Olivier un luminare dei trapianti di fegato, villa col giardino e governante. Diventata mamma si dedica al figlio e lascia il lavoro. Tutto come in un copione perfetto. Un giorno incontra la sua vecchia compagna di stanza dell'università. Winnie, una cinese che aveva vinto una borsa di studio e che aveva lasciato gli studi dopo un semestre. Winnie è andata alla ricerca di Ava per chiedere a Oliver di mettere in cima alla lista per i trapianti di fegato un suo amico, o forse più che amico, il signor Boss Mac.  Winnie però è diversa da come Ava se la ricordava. All'università era semplice e mal vestita, ora si presenta come una donna di classe, benestante e anche l'accento è diverso parla un inglese perfetto. Come mai questo cambiamento? Cosa  fa per vivere? Winnie è quella commercia in borse false, o meglio perfettamente false. Winnie ha bisogno di un referente in America e Ava potrebbe ritrovarsi coinvolta in un giro più grosso di lei.


Commento:


La storia è già di per sè molto avvincente e originale. Il giro delle borse contraffatte e l'ambientazione che spazia da Los Angeles a Hong Kong e Shenzen sono di per se ingredienti che rendono il soggetto affascinante. Ma c'è di più Kirstin Chen scrive in maniera sublime. Nei suoi testi c'è tutto. Come un bravo cuoco sa dosare bene gli ingredienti per rendere un piatto unico e speciale così Chen fa col suo romanzo. La prosa è strepitosa, il soggetto è affascinante, i personaggi e i dialoghi son ben sviluppati ma c'è di più.... c'è quel tocco che rende speciale il romanzo. Nel romanzo ci sono diversi punti di riflessione che non vengono proposti in maniera pedante al lettore, ma arrivano con delicatezza e ironia. C'è un bello spaccato della società americana e quella cinese. C'è la critica a queste vite preconfezionate americane ma anche cinesi. A questa rincorsa al modello ideale di successo dimenticandosi invece della naturali tendenze che segnano la tua vera strada e ti rendono felici. Quello per cui ciascuno di noi è nato e che non centra nulla con ciò che la società, la scuola o i genitori scelgono per noi. Il dilemma tra vita ideale e ciò per cui siamo nati. Un dilemma in cui ciascuno di noi si può ritrovare. Kirstin Chen gioca su questo tema con grandissima maestria, non è il fulcro del suo libro ma alla fine lo è. Le storie, le vicende e i personaggi sono tutto, ma quel significato è ciò che ti lascia il gusto buono in bocca.


Giudizio:

TRAMA: 9

STILE NARRATIVO: 9

SUSPENSE: 9

EFFETTO SORPRESA: 9

PERSONAGGI: 9

DIALOGHI: 8


Voto finale: 9



Citazione:


Questo, pensò Winnie, era il meraviglioso paradosso dell'America: si consideravano tutti degli outsider da strapazzo, mentre in realtà formavano un gigantesco country club.

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