La gestazione degli elefanti - Ilaria Mainardi
Di cosa parla?
Futuro distopico. Il mondo è governato da una dittatura autoritaria e totalitaria che ha vietato per legge di ridere al popolo. Ciascun cittadino ha un braccialetto che morde il polso dei cittadini ogni qualvolta provano anche solo a ridere. "D." è il nome del protagonista è un ex-comico che al primo tentativo di comizio comico viene subito arrestato. In prigione avrà dei compagni di cella piuttosto singolari, un anziano e un tipo bello ma burbero. All'interno della prigione accadranno fatti piuttosto singolari che potrebbe rivelare una lacuna del sistema dittatoriale.
Commento:
L'idea è molto originale e a dir poco geniale. Ma per il mio personale gusto le note positive finiscono qua. Se vi immaginate il classico romanzo distopico dove vi viene dipinto un mondo immaginario purtroppo non è così. L'autrice usa molto saggiamente l'escamotage della prigione che così permette di ambientare l'80% del romanzo all'interno delle mura di una prigione e così il romanzo diventa un romanzo ambientato in una prigione immaginaria di un mondo distopico immaginaria. Non ci sono molti punti di scena, l'autrice preferisce focalizzarsi su uno stile narrativo ironico, la voce narrante instaura con i suoi lettori un rapporto colloquiale con battute, fraseggi e digressioni ironiche. Sono senz'altro elementi che caratterizzano lo stile dell'autrice ma che purtroppo non ho trovato gradevole e mi ha reso noiosa la lettura. Qui entra un po' in gioco il mio punto di vista personale, o meglio le mie aspettative. Avevo un certo tipo di aspettative e sono state smentite e questo mi ha lasciato l'amaro in bocca e una certa reticenza nella lettura, per cui non posso dire che sia un brutto romanzo, semplicemente non incrocia i miei gusti.
Giudizio:
STILE NARRATIVO: 6
SUSPENSE: 5
EFFETTO SORPRESA: 5,5
PERSONAGGI: 6
DIALOGHI: 5
Voto finale: 5,5
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