Diario di una quarantena - Domenica 29/03/2020
Domenica pomeriggio. Folata di vento. Sono al computer e con l'occhio destro vigilo la situazione balcone e panni stesi mentre col sinistro non so cosa faccio. Il computer? E' il mio alibi per sentirmi una persona importante piena di impegni. Altra folata di vento. La situazione precipita. E' ora di ritirare i panni. Fulminea è la reazione del mio corpo. La parte razionale va in modalità OFF e quella inconscia su ON. E' un riflesso incondizionato. Tutto capita velocemente. Eseguo, all'istante e contemporaneamente, azioni diverse. Come Neo di Matrix fermo le pallottole e il mio corpo si piega in modi impensabili. Il motivo? Questa mattina ho pulito il bagno. Dai la cera togli la cera.
Mi sarei svegliato presto se non fosse stato per il cambio dell'ora. Controllo la situazione. C'è un bel sole. A questo punto controllo il meteo. Al pomeriggio danno pioggia. Non ho più scuse. Ho rimandato troppe volte la pulizia del bagno. Se piove ho le spalle al muro. Mi attivo. Mentre faccio bollire l'acqua per il tè, mi ricordo che devo lavare delle mascherine in tessuto. Faccio bollire altra acqua per lavare le mascherine. Voglio essere sicuro che qualsiasi batterio esistente in natura muoia con l'acqua bollente. La mia cucina ha talmente tante cose in ebollizione che torno con la memoria nell'aula di chimica delle superiori. Chimica. Ancora oggi ricordo il ciclo dell'altoforno. Il mio professore era una generale della Gestapo. Sono nel loop della chimica e così, intanto che aspetto l'acqua bollente, preparo una soluzione di candeggina e acqua. 100 ml di candeggina, 900 ml di acqua. Finalmente arriva l'acqua bollente, la getto in una tinozza di plastica aggiungo il detersivo e immergo le mascherine. Provo a sfregare le mascherine, ma l'acqua è bollente. Brucia. Ma va? Faccio colazione e dopo inizio coi lavori. Preparo il terreno. Apro finestre, tende. Tolgo tutto il superfluo. Asciugamani, carta igienica, sapone, spazzolino, spazzolone. Tutto. Ora il bagno è come l'idraulico me l'ha consegnato. Cosa fare per primo? Date le esperienze negative del passato, spolvero. Aspirapolvere e panno cattura polvere. Pavimento ok. Ora i sanitari. Ebbene la polvere sui sanitari è davvero una bastarda. Tu credi di aver pulito bene, ma quando passi la spugna esce sempre qualcosa. Ma questa volta sono attrezzato, ho il panno cattura polvere. Bene. Ora passiamo al lavaggio. Prima i sanitari. I pavimenti alla fine. Scelgo candeggina pura. Voglio che tutto sia igienizzato. Delusione. Passo la spugna e cosa vedo. Polvere. Ma come è possibile? Avevo pure il panno cattura polvere. Vabbè non demordo, vado avanti.
E' il turno della doccia. Ok, non so il perchè ma punto dritto allo scarico della doccia. Con un gancio sollevo la grata per poi pulirla con l'anticalcare. Mentre la apro vedo il filtro dello scarico che mi guarda. Ha una faccia che implora aiuto. Sono troppo tenero con gli scarichi. Decido di pulire il filtro. Svito le viti di supporto nella speranza di non aver fatto una cazzata. Va tutto bene. Pulisco un filtro che oramai faceva fatica a respirare e lui torna di colpo giovane e aitante. E' vero ho allungato i tempi sulla tabella di marcia. Ma se non faccio oggi queste cose che sono in quarantena quando le rifarò? Credo sia il leitmotiv di tutti i #iorestoacasa boys. Pulisco le pareti a vetro della doccia, mia grande ossessione. C'è sempre un alone o una goccia che sfugge, così raggiungo strane inclinazioni col corpo per avere un punto di vista diverso nello scovare eventuali imperfezioni. Le trovo, le risolvo.
Capitolo piastrelle. Spruzzo la soluzione di acqua e candeggina appena preparata.Do la cera tolgo la cera. In realtà, do la candeggina tolgo la candeggina. Ripeto l'azione N volte. Se continuo così le mie braccia ruotano a 360° come le gambe di Willy il coyote. Ho fatto tutto. Esausto lavo i pavimenti.
Recupero le mascherine che nel mentre l'acqua bollente ha reso innocui pezzi di stoffa.
Son le 13,30. Mi lavo e mi disinfetto. Le mie dita han perso le impronte digitali. I media mi han talmente martellato con lavaggio delle mani che ogni volta che tocco una maniglia di casa, un mobile, una posata,una sedia, mi lavo. La mia pelle ha perso il suo grasso naturale. E' secca. Le nocche son spaccate come avessi preso a pugni una quercia. Così non va.
Mi siedo sulla poltrona mentre aspetto, indovinate un po'? L'acqua che bolle, per gli spaghetti ovviamente. Mi rilasso 2 minuti, apro un libro e squilla il telefono. I miei genitori fanno una videochiamata con Whatsapp. Ehh, cosa? Videochimata con Whatsapp? Sono orgoglioso di loro. Mi sembrava ieri che gli spiegavo come andare su Youtube o su Chrome. Crescono in fretta i ragazzi. Se ti giri due minuti è già cambiato tutto. Chiacchieriamo del più e del meno. Faccio pranzo. Pulisco i piatti e mi metto in sala. Accendo il computer per darmi un tono. C'è il sole, ma dietro le colline vedo delle brutte nuvole, si alza l'aria, e....
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