Diario di una quarantena - Domenica 05/04/2020
Dopo un Sabato di dolce far niente, la Domenica doveva essere, gioco forza, più operativa. Nulla di impegnativo, ma non mi andava di procrastinare certi lavori. Così il primo pensiero del mattino è andato all'organizzazione della giornata. Vabbè la sequenza esatta sarebbe: abluzioni mattutine, cambio vestiti, areazione della camera, preparazione del tè, stesura del pigiama e infine programmazione della giornata.
Inizio dai pavimenti, poi passo al bagno e alla camera. Una pulizia molto superficiale, giusto per dare una rinfrescata. Mentre lavoro continuo a canticchiare una canzone dei Neri per Caso. Quella di San Remo. Non ricordo il titolo. Sinceramente non so perchè ho quella canzone in testa. Forse perchè è orecchiabile o forse perchè ho ancora in testa il video di Aldo, Giovanni e Giacomo con Teo Teocoli e Antonio Albanese mentre fanno la loro imitazione. Dream team. Non so quale delle due ipotesi sia più veritiera, ma so che è da quando mi son svegliato che c'è l'ho in testa. Forse pure da qualche giorno. Così penso: "chissà com'è la quarantena dei Neri per Caso?". Cioè, dico io, chissà come passano il tempo? Di sicuro son tutti assieme. Chiusi in venti metri quadri. A distanza di un metro l'uno dall'altro, si intende. Per comunicare tra loro, cantano. A cappella. Non credo sappiano parlare normalmente. Del tipo che, se per entrare in bagno uno di loro intralcia il passaggio, l'altro gli canta "non restare sulla portaaa..spostati che mi scappaaa..." Tutto il giorno così. Per tre settimane di fila. Poveri vicini di casa. In fin dei conti ai miei vicini non è andata così male. Al massimo io faccio scendere qualche santo al telefono, di sera tardi, mentre gioco a Risiko con amici.
Intanto siam vicini all'ora di pranzo e io per le tre del pomeriggio vorrei pubblicare un post sull'altro mio blog. Così mi siedo al computer e inizio a far ricerche e a scrivere. Preparo il pranzo, mentre aspetto che l'acqua bolla, torno al PC e scrivo.Time management, ok. Articolo veloce. Trovo al primo colpo la copertina giusta. Rilettura e revisione e poi click sul tasto pubblica. Bene. Altro compito finito.
Guardo il corso di Google Analytics, se riesco in questi giorni provo a prendere l'attestato.Ennesimo compito finito. Vado come un treno.
Inizio dai pavimenti, poi passo al bagno e alla camera. Una pulizia molto superficiale, giusto per dare una rinfrescata. Mentre lavoro continuo a canticchiare una canzone dei Neri per Caso. Quella di San Remo. Non ricordo il titolo. Sinceramente non so perchè ho quella canzone in testa. Forse perchè è orecchiabile o forse perchè ho ancora in testa il video di Aldo, Giovanni e Giacomo con Teo Teocoli e Antonio Albanese mentre fanno la loro imitazione. Dream team. Non so quale delle due ipotesi sia più veritiera, ma so che è da quando mi son svegliato che c'è l'ho in testa. Forse pure da qualche giorno. Così penso: "chissà com'è la quarantena dei Neri per Caso?". Cioè, dico io, chissà come passano il tempo? Di sicuro son tutti assieme. Chiusi in venti metri quadri. A distanza di un metro l'uno dall'altro, si intende. Per comunicare tra loro, cantano. A cappella. Non credo sappiano parlare normalmente. Del tipo che, se per entrare in bagno uno di loro intralcia il passaggio, l'altro gli canta "non restare sulla portaaa..spostati che mi scappaaa..." Tutto il giorno così. Per tre settimane di fila. Poveri vicini di casa. In fin dei conti ai miei vicini non è andata così male. Al massimo io faccio scendere qualche santo al telefono, di sera tardi, mentre gioco a Risiko con amici.
Intanto siam vicini all'ora di pranzo e io per le tre del pomeriggio vorrei pubblicare un post sull'altro mio blog. Così mi siedo al computer e inizio a far ricerche e a scrivere. Preparo il pranzo, mentre aspetto che l'acqua bolla, torno al PC e scrivo.Time management, ok. Articolo veloce. Trovo al primo colpo la copertina giusta. Rilettura e revisione e poi click sul tasto pubblica. Bene. Altro compito finito.
Guardo il corso di Google Analytics, se riesco in questi giorni provo a prendere l'attestato.Ennesimo compito finito. Vado come un treno.
Torno a pulire. La polvere è davvero stronza. Passo l'aspirapolvere e come mi giro quella rispunta fuori. Gioca a nascondino con me. Così ripasso e quella si nasconde o rispunta da un'alta parte. Non mi va di impazzire. Siccome siamo tra adulti, giungo a un patto con lei. Cara polvere vuoi avere il tuo bel angoluccio? Bene, a me basta che non ti fai vedere quando passo io. Così occhio non vede cuore non duole.
Arrivano le sei. A quell'ora c'è la temperatura giusta per stare sul balcone. Esco fuori e leggo un libro. L'ora scorre veloce e così preparo cena. Ho un po' di fame. Metto a bollire l'acqua. Faccio la minestrina. Io sono un grande fan della minestrina. I figli dei miei amici mi odiano per questo. Siccome ho gli occhi più grossi della bocca, mi lascio prendere e al primo ribollire butto di getto tutta la pastina. Quella scatena una reazione nell'acqua facendola fuoriuscire tutta d'un colpo. Che pirla che sono. Fornello allagato. Un disastro. Questa sera volevo pulire il meno possibile e invece mi tocca fare gli straordinari. Vorrei non fare tardi, domani metto la sveglia presto. Per le otto voglio essere già operativo. Mi aspetta una giornata piuttosto impegnativa...
Arrivano le sei. A quell'ora c'è la temperatura giusta per stare sul balcone. Esco fuori e leggo un libro. L'ora scorre veloce e così preparo cena. Ho un po' di fame. Metto a bollire l'acqua. Faccio la minestrina. Io sono un grande fan della minestrina. I figli dei miei amici mi odiano per questo. Siccome ho gli occhi più grossi della bocca, mi lascio prendere e al primo ribollire butto di getto tutta la pastina. Quella scatena una reazione nell'acqua facendola fuoriuscire tutta d'un colpo. Che pirla che sono. Fornello allagato. Un disastro. Questa sera volevo pulire il meno possibile e invece mi tocca fare gli straordinari. Vorrei non fare tardi, domani metto la sveglia presto. Per le otto voglio essere già operativo. Mi aspetta una giornata piuttosto impegnativa...
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