Diario di una quarantena - Lunedì 20/04/2020

"Vendimi la penna.." "Devo vendere questa penna?" "Sì dai, fammi vedere".... "Mi faresti un favore? Puoi scrivere il tuo nome su quel tovagliolo?" "Non ho la penna" "Eccola, basta che domandi, no?!"
Divano. TV. Gambe distese.Fuori piove. Dentro fa caldo. Serata film. Manco a dirlo, riguardo un classico: The Wolf of Wall Street. Visto e rivisto, ma non mi stanca mai. Oggi poi, col petrolio ai minimi, 1-2 dollari al barile, direi che il film è azzeccato.



Nuovo giro, nuova corsa. Saluto l'arrivo della nuova settimana col solito rito mattutino. Mentre faccio Kriya mi sento particolarmente in forma. Mente sgombra, buon livello di concentrazione. Forse il tempo ha la sua influenza. Fuori piove. Si sente solo il ticchettio della pioggia accompagnato dal canto di qualche uccello. Il miglior sottofondo sonoro che si possa chiedere. Chissà perchè la pioggia che segue i giorni di sole concilia un certo livello di relax.
Apro le finestre a faccio areare la stanza. La pioggia ha un odore suo. Soprattutto quando inizia a piovere. Anzi no. Un attimo prima. L'aria cambia odore. Ho sempre pensato che fosse l'odore dell'asfalto che si inumidisce. In parte è anche vero. In realtà quell'odore, diverso da quello normale, è un mix di tre odori. Il primo odore è quello dell'ozono, un odore pungente che spesso viene descritto come odore di tempesta. Il secondo odore arriva dalla terra, a causa di alcuni batteri che sono nel suolo. Il terzo è una componente oleosa, che nasce dagli olii essenziali secreti da diverse piante. Ora non faccio il chimico. E' una di quelle risposte che ho letto su Quora. Una risposta che ho letto e poi dimenticato. Ma la mia mente, invece, non se l'è dimenticata. Ha preso quell'informazione, che sul momento mi aveva entusiasmato, e l'ha messa in uno dei tanti cassetti dei ricordi che conserva gelosamente. I cassetti della memoria me li immagino come dei cassetti dove per aprirli basta una leggera spinta. Una leggera spinta.. Arriva uno stimolo esterno che, in maniera sexy e suadente, spinge il cassetto. Quello, che non vedeva l'ora di ricevere una spinta, sputa subito il ricordo. Ecco l'odore pioggia era lo stimolo esterno. L'informazione letta su Quora, il ricordo.





La pioggia oggi sembra non voler dare tregua. Non può piovere per sempre. Intere generazioni di adolescenti hanno vissuto con questa frase in testa. Ma come darci torto? Un film come Il Corvo è ormai una leggenda per tutti. 
Arriva l'ora di cena. Inizio a cucinare. Faccio quattro o cinque cose assieme. Metto l'acqua a bollire. Intanto faccio scendere l'acqua calda del rubinetto per scongelare la carne. Preparo il tagliere per le verdure. Prendo le posate dalla lavastoviglie. Inizio ad asciugare i coltelli. Siccome faccio quattro o cinque cose assieme, non mi rendo conto di avere un coltello tra le mani. Faccio tranquillamente pressione col dito sulla lama per asciugarla come si deve. Intanto per non farmi mancare nulla strofino il dito su è giù per qualche millimetro. Il tempo necessario per... Ma porca puttana. Son proprio rimbecillito. Taglio netto. Le dita sono un agglomerato di capillari e appena ti tagli zampillano di sangue. Così metto in bocca il pollicione. Corro in bagno, anzi no, in camera dove ho i cerotti e l'acqua ossigenata. Intanto continuo a succhiare il sangue dal pollice come Tom Cruise in Intervista col Vampiro. Lo sputo nel water. Una chiazza rossa colora la ceramica bianca. Bagno il dito nell'acqua ossigenata. I cerotti son finiti, ma con garza e nastro faccio una medicazione d'emergenza. Intanto in cucina il rubinetto continua a sputare acqua calda, l'acqua bolle e le carote sono ancora intere. Cucinare evitando di bagnare il pollice non è semplice. Anche lavare i piatti non sarà semplice, ma ho i guanti gialli di Breaking Bad.
Finalmente ho finito tutto. Mangiato e lavato. Per questa sera basta. Mi merito uno stop. Accendo la Tv. Vado su Netflix, cerco, cerco e cerco. Ma no, non ho voglia di cercare troppo. Vado sull'usato sicuro. The Wolf of Wall Street.

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