Diario di una quarantena - Martedì 31/03/2020

Questa mattina non volevo scendere dal letto. Io e il letto, un'unica cosa. Ci sono giorni in cui il piumone è particolarmente affettuoso. Oggi era uno di quelli. Non credo che avrei dormito a oltranza. Il risveglio, quello è stato piacevole. Se non ero sveglio, mai avrei potuto essere consapevole di quella sensazione di pace. Fermo, immobile, senza pensieri a godermi il caldo delle coperte. Così son stato per un po' nel dormiveglia. Tra consapevolezza e perdita dei sensi. Avrei voluto espandere quella sensazioni su ogni singolo, piccolo e insignificante attimo della mia giornata ma me ne è rimasto solo il ricordo. Fuori piove. Ora capisco perché il mio corpo è incollato al letto.




Solitamente al mattino, mi viene da strofinarmi gli occhi. Ma non col Covid-19 nei paraggi. Cerco di controllare la sensazione di prurito. Mi concentro. Tento di reprimere l'impulso. Remo contro me stesso. Mi faccio del male. Il prurito aumenta. La mia mano si avvicina all'occhio ma con l'altra la fermo. Alla fine mi arrendo e scendo dal letto per lavarmi mani e viso. Con ancora attaccato il letto sulla schiena entro in bagno. Giornata pesante. Mi lavo. Il viso si rilassa. L'occhio ringrazia.
Esco sul balcone, ovviamente con tutte le felpe a disposizione per non prendere freddo. Devo tirare su le tende, altrimenti si bagnano tutte. Tocco la manovella dell'avvolgibile. No,cazzo. Mi ero appena lavato le mani. Maledetto terrorismo igienico sanitario.
Ieri pomeriggio ho inavvertitamente visto un video dove una persona starnutiva sulla mano e poi apriva una porta. La maniglia diventava rossa. Un altro signore afferra la maniglia e la sua mano diventa, a sua volta, rossa. Con la mano rossa, tocca il bottone dell'ascensore e pure quello diventa rosso e così via finchè tutto diventava rosso. Un video...un tantino ansioso. Così io, che sono chiuso in casa da solo, zero contatti col mondo esterno e ho anche già sanificato tutte le maniglie di casa, non mi sento al sicuro.
Torniamo a noi. Devo rientrare in casa. Mi muovo come un ladro. Faccio attenzione a tutto quello che tocco. O meglio faccio attenzione a toccare il meno possibile. Uso il metodo Grissom. Il mio passaggio in casa deve essere a prova della scientifica di CSI Las Vegas. Zero impronte digitali.
Apro la porta della cucina col gomito. Col ginocchio quella del bagno. Ora c'è uno scoglio da superare. Schiacciare il push del sapone e alzare la leva del rubinetto. Con quali mani? Non vorrei farli diventare rossi come nel video. Mi giro, guardo la carta igienica e le sorrido. Col gomito la faccio girare. Strappo un pezzo di carta e aziono il push del sapone grazie al pezzo di carta. Faccio lo stesso con la leva del rubinetto. Mi lavo. Ora è tutto igienizzato. Non ho contaminato nulla.
Mi scatta una sensazione di vuoto, come se avessi tralasciato qualcosa. Non so cosa. Così nel dubbio decido di igienizzare le maniglie delle 4 porte di casa. Grissom non troverebbe un'impronta.
Delle volte, penso che tutte queste attenzioni sono il risultato dell'avere tanto tempo da riempire.



La giornata scorre veloce, arriva la sera. Mentre faccio cena squilla il cellulare del lavoro. L'ho dimenticato acceso. Numero straniero. Un cliente da Gibuti. Mi preparo spiritualmente. Rispondo, intuisco di cosa si tratta e inizio a parlare. Mi sorprendo del mio francese. Le parole escono come un fiume.  La prima regola di un buon commerciale è saper ascoltare. Io l'ho appena infranta. Strano. Nel mondo ante quarantena preferivo ascoltare, mi ricaricava. Al contrario parlare molto e a vuoto mi ha sempre svuotato di energia. Oggi no. In questo periodo no. Forse la mancanza di contatti sociali mi ha reso prolisso. Come una molla carica che deve solo più scattare. Parliamo del più e del meno. Da loro il virus li ha appena sfiorati. Son felice per loro. Malgrado la mole di parole sparata a casaccio non ci siamo detti ancora tutto. Ho ancora un paio di informazioni da reperire. Domani vediamo chi è ancora aperto oppure no. Ci diamo appuntamento per i prossimi giorni.

Commenti

Post popolari in questo blog

DIPLOMA IN FALLIMENTO E' LAUREA PER REAGIRE - MANUEL AGNELLI

108 RINTOCCHI - Yoshimura Keiko

Santaiole - Spiriti, folletti e paura nelle tradizioni popolari - Linda Callari - news in libreria