Diario di una quarantena - Martedì 28/04/2020

Giornata di pioggia. Pioggia a tratti piuttosto intensa. Questo ha fatto sì che si interrompesse il mio rito quotidiano di uscire verso le sei di sera sul balcone a leggere un libro. E' in giornate come questa che non invidio chi ha i cani e deve stare chiuso nel suo appartamento. Nelle giornate di sole, i più vivaci e i più attivi, nel mio vicinato, sono appunto quelli che hanno un cane. Escono per fargli fare un giro, vanno nel prato che abbiamo sul retro e con l'occasione scambiano due parole con altri che portano a spasso il cane come loro. Probabilmente nel periodo anti quarantena si salutavano appena, ora invece son quasi amici. La quarantena ha forzatamente cambiato i rapporti sociali, ma ha il suo lato positivo. Nascono nuove amicizie.



Malgrado la pioggia non fa freddo.  Sto comodo in casa e mi incanto alla finestra a guardar fuori. Come gli anziani. Quando ero bambino abitavo in una zona di forte passaggio. Difronte al mio palazzo c'era un marciapiede piuttosto largo dove la gente amava farsi una passeggiata e una pedalata in bici. Io stavo lì e li guardavo. La signora che abitava accanto alla mi famiglia era piuttosto anziana e anche lei passava le giornate col naso fuori dalla finestra. Lei mi diceva che era la sua televisione.  Quella frase mi è sempre rimasta impressa e ancora oggi quando mi incanto a guardare fuori dalla finestra penso alla simpatica vecchietta.
La pioggia mi obbliga a stare al computer e lavorare. Non posso vantarmi di aver fatto grandi cose però ho vinto la pigrizia e le distrazioni . Questo è per me un bel risultato. Stacco un attimo dal lavoro, mangio un biscotto, bevo un po' d'acqua e controllo mie mail sul telefono.
Leggo un indirizzo strano con un codice altrettanto strano nell'oggetto. Penso alla classica mail di spam non finita nello spam. La ignoro. Controllo poi la situazione social. Facebook, come sempre in questo periodo, dimostra un livello di interazione piuttosto becero, Instagram sembra il festival della tetta velata e poi vado sui soliti Quora e Linkedin. Su Quora leggo alcune risposte alle mie domande, mentre altri utenti propongono a me le loro.  Su Linkedin trovo, come sempre, post e articoli interessanti, poca caciara, informazioni tecniche e iniziative interessanti. Finito il check, torno al lavoro ma con la sensazione di aver dimenticato qualcosa. 



Molto bene. Riprendo a lavorare. Sono bello concentrato. Mentre sono in stato di trance su una registrazione, attraversa la mia mente un pensiero. Come se fosse una scritta al neon volante. Si illumina e poi scompare per qualche secondo. Così, ricompare e scompare una seconda e una terza volta. Fin tanto che quel pensiero prende una forma più precisa. Assume un contorno e un'immagine più definita. Ora riesco a vedere un po' meglio di cosa si tratta... Ecco più vicino... più vicino...La mail! Cazzo, la mail! 
Il mittente non era uno sconosciuto scassa belino. Il codice, poi, l'avevo già visto. No. Era l'assicurazione della compagnia di volo. Quella a cui avevo richiesto il rimborso del biglietto, dopo che la compagnia area mi aveva detto di rivolgermi a loro. Devo leggerla, non posso aspettare. Cavoli, però, avevo appena ripetuto a me stesso che ero stato bravo a non farmi distrarre. Dai, dai, su cosa vuoi che sia. Interrompo il lavoro appena iniziato. Mi fiondo sulla mail.
Leggo con attenzione le tre righe che hanno scritto. Mi dicono, in maniera cortese e gentile che l'assicurazione non può coprire il rimborso richiesto e che è invece compito  dell'agenzia di viaggio. Ecco, il punto è che io non mi sono affidato a nessuna agenzia. La mia agenzia è la compagnia aerea. Per cui cosa devo fare? Devo rivolgermi nuovamente a loro? Ma se è la compagnia aerea che mi ha detto di rivolgermi all'assicurazione. Gran bel gioco, bravi. Molto bravi. Si rimbalzano la palla l'uno con l'altro. Gli rispondo. So che non ho speranze, facilmente l'indirizzo mail a cui rispondo non riceve nemmeno le mail, però lo faccio lo stesso. Vogliono annoiarmi e spazientirmi? Bene, io continuo ad annoiare e spazientire loro. Un gioco infinito in cui chissà magari troverò dei nuovi amici. Perchè, come dicevo, la quarantena ha forzatamente cambiato i rapporti sociali, ma ha il suo lato positivo. Nascono nuove amicizie.

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