Diario di una quarantena - Mercoledì 01/04/2020
Tempo irlandese. Se dovessi rispondere alla domanda "Che Tempo fa?" risponderei senz'altro così. Pioggia, sole timido, vento, nuvole grigie, pioggia, sole... Questa mattina nuvolo. Un nuvoloso corrucciato. L'ammasso di gas grigio dietro la collina sembra quasi offeso con me. Ha un muso rattrappito, forse è incazzato perchè non vede panni stesi da annacquare. Ieri addirittura c'era una pioggerellina che sembrava sparata col nebulizzatore. Oggi pomeriggio esce un sole timido. Esco sul balcone per salutarlo. L'aria è fredda. Dicevo appunto, tempo irlandese.
Tutto quanto mi ricorda l'agosto di due anni fa in Irlanda. Viaggio in solitario. In una delle escursioni lungo l'isola smeralda, mi iscrivo ad un tour guidato in spagnolo. Cifra onesta, compresa di pulmino, tour e pranzo. Non conosco lo spagnolo ma la guida parla un po' di italiano. Arriviamo a Glendalough presso le Wicklow Mountain. La guida ci spiega alcune caratteristiche del villaggio, vediamo i resti del monastero St. Kevin e il classico cimitero celtico. Vicino al villaggio c'è un sentiero che attraversa il bosco e porta a due laghi. Il nome Glendalough deriva dal gaelico Gleann Dá Loch che significa, infatti, valle dei due laghi. Il momento Piero Angela va via e la guida ci lascia procedere a piè libero verso i due laghi. Ci dà un paio di indicazioni che seguo scrupolosamente. Il bosco è bellissimo. Pieno di alberi antichi. Mi sembra di essere nel Signore degli Anelli assieme a Frodo verso la casa di Tom Bombadil. Arrivo ai due laghi. Ammiro il paesaggio. Ci sono un paio di pazzi che fanno il bagno. Torno indietro. Non voglio perdere tempo. Son l'unico italiano in mezzo a degli spagnoli, per cui voglio arrivare puntuale al pulmino. Torno indietro dove ci han scaricato, e il bus non c'è. Aspetta...aspetta...e aspetta ancora. A forza di aspettare mi prendo male. Non vedo nessuno della comitiva. Mi altero. Mi altero parecchio. Con chi me la prendo? Inizia a piovere. Come faccio ora a tornare nella stanza che ho affittato? Sono a piedi nel nulla. E per il pranzo? I soldi? Ho pagato il tour per cosa? Insomma, siccome non posso sfogare il nervoso prendendo ad esempio a pugni un turista a caso, la mia mente è invasa da pensieri. Sembrano meteoriti, non pensieri. Dio vuole che esiste il roaming e che in quel punto, sperso in mezzo ai boschi, ci fosse rete. Cerco la mail dell'agenzia. Trovo il numero di telefono. Li chiamo. La ragazza parla bene italiano. Botta di culo. Nel panico non so che inglese avrei parlato. Gli spiego la situazione e mi tranquillizza. Dopo cinque minuti mi richiama l'autista e mi chiede dove sono finito? E' da mezz'ora che ti aspettiamo. Dove sono? Dove siete voi? Son pure arrivato in anticipo. Ho fatto tutto bene, son stato diligente e puntuale, peccato che il luogo di ritrovo era dai due laghi. Un flash. Mi torna in mente il momento in cui la guida spiegava e io facevo di sì con la testa. Non avevo capito un cazzo. Gli spiego dove mi trovo.
Arriva il pulmino. L'autista mi sorride. Anche lui si è spaventato. Salgo col ritratto della vergogna, ma gli spagnoli mi salutano con una serie di applausi e olè. La sventura si trasforma in una festa. Tutti presi bene. Gran popolo gli spagnoli. Andiamo a fare pranzo nel leggendario Johnnie Fox. Uno dei pub più famosi d'Irlanda. Ci son stati molti personaggi famosi. Tra cui Kennedy e il Re Juan Carlos. Spagnoli in visibilio. Un pranzo domenicale perfetto. Musica dal vivo, cibo e birra. Faccio festa con i miei nuovi amici spagnoli.
Sul balcone inizia a far freddo. Torno alla realtà. Scrollo la testa e strabuzzo gli occhi. Rientro in casa.
Lavoro al computer. Chiamo dei clienti. Il pomeriggio scorre veloce. E' ora di cena. Cucino e mangio veloce. Si prospetta serata film. Arriva un messaggio su whatsapp. Zoom. Inizia una video chat gigantesca. Oggi è il compleanno di Olly. Vedo persone fuori dalla mia cerchia ma che conosco da molti anni. Compagni di feste e di risate. Una baraonda. Iëu ride a nastro e fa il verso della scimmia in amore. Siam tutti qui, virtualmente, per Olly. Abbiam sempre festeggiato assieme il suo compleanno. Ma il festeggiato non c'è ancora. Come nel copione più classico dei compleanni, arriva dopo gli invitati. Sorpresa! Parte la canzoncina. I miei vicini nel sentirmi cantare penseranno che sono un casalinga depressa. Partono immagini di torte fatte in onore del festeggiato. Risate. Brindisi in diretta. Tutti col bicchiere alzato rivolto verso lo smartphone. Così è, come si festeggia il compleanno in questi giorni. Un complephone. Compleanno con lo smartphone. Stiamo ancora un po' in chat. Parliamo e parliamo e...Stop. E' scaduto il tempo.
Mi siedo al computer. Scrivo il diario. Per una volta non faccio tardi. Do, poi, un'occhiata alla dispensa. Manca qualcosa. Ora conosco la missione di domani.
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