Diario di una quarantena - Mercoledì 29/04/2020
Ieri notte son stato un po' troppo al computer e la luce dello schermo mi ha regalato uno splendido e tremendo sonno nervoso. O meglio son svenuto piuttosto velocemente. Dopo cinque ore, però, ero già sveglio. E' una costante. Se vado a dormire subito dopo aver staccato gli occhi dal computer dormo male. Ancor peggio col telefonico. Pare siano le luci blu degli schermi. Mentre scendo dal letto sento uno strano fastidio sul labbro interno.
L'idea di riprendere a lavorare con l'afta non è il massimo per me.Insomma meno fastidi mi porto dietro meglio è.
Ecco parliamo di lavoro. Facilmente riprendo Lunedì prossimo. Devo dire che le difficoltà che incontrerò e che devo gestire si possono dividere in due gruppi. Un gruppo è rappresentato dal nuovo mondo che andrò a incontrare. L'altro gruppo rappresenta la fine delle abitudini da quarantena.
Nel primo caso troverò infatti un mondo diverso da come l'ho lasciato. Le scrivanie dell'ufficio saranno recintate dal plexiglass. Le persone esterne all'azienda dovranno avere un'autocertificazione. Io avrò guanti e mascherina. Il rapporto umano sarà ridotto al minimo indispensabile. Anche il rientro a casa dovrà essere fatto con cautela ma non potrà essere lento e laborioso come faccio adesso.
Insomma dovrò prendere le misure a questo nuovo modo di vivere la quotidianità. La quarantena è decisamente più semplice.
la fine delle abitudini da quarantena avrà il suo trauma. Non avere orari rigidi, stare chiuso al sicuro in casa, uscire solo quando serve e con i miei tempi, i webinar, i libri, i pomeriggi sul balcone. Mi mancheranno. Ma sopratutto mi mancherà il ritmo che lento avevo preso. Pur essendo uno stile di vita che molti odiano, io invece l'ho adottato rapidamente e l'ho fatto mio. Sarà un cambiamento che patirò.
Vuoi forse mica che l'afta è sintomo che anticipa il futuro stress?
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