Diario di una quarantena - Venerdì 17/04/2020
Venerdì 17. Per chi se lo fosse perso oggi è Venerdì 17, il 2020 è un anno bisesto, c'è il Covid-19 e siamo in quarantena. Tranquilli, non spaventatevi se siete arrivati sino a quest'ora e state leggendo è perchè il giorno sta per finire e lo avete superato. Intanto io mi son dato da fare, tanto per cambiare con le pulizie ma non quelle che uno si può immaginare.
Siamo ad Aprile e bisogna fare il cambio gomme. Due giorni fa ho chiamato il gommista dove ho i pneumatici primaverili in conto deposito e ho prenotato il cambio. Questa mattina mi son ricordato di una cosa. Non so se capita solo a me, ma a volte mentre sono nella fase del risveglio, mi attraversa la mente una sorta allert. Di solito succede che al mattino inizio a svegliarmi gradualmente. Spesso anticipo anche la sveglia. Sono rintontito, ma sono sveglio. Guardo l'ora e vedo che ho ancora una ventina di minuti per stare quieto nel letto prima del suono della sveglia. In quel frangente la mia mente inizia a lavorare. Fa un controllo. Un controllo di tutti i pensieri depositati e dimenticati nel mio inconscio. Poi, come se fosse la manina che estrae le palline del lotto, ne estrae uno. La pallina estratta viene fatta rotolare sul pendio di una montagna e diventa sempre più grande. Cresce. Secondo dopo secondo aumenta il volume. Diventa una valanga. A quel punto il pensiero non è solo più un pensiero passeggero è diventato più forte di me. Con rammarico scendo dal letto e mi aziono. Questa mattina, la mia valanga era erano i cerchioni dell'auto. Mi son ricordato che dovevo pulirli prima di fare il cambio con quelli invernali.
Procedo però con calma. Non mi va di darla vinta al pensiero che mi ha fatto scendere dal letto. Così faccio prima tutte le mie cose e poi vado in garage. Con calma prendo il secchiello, la spugna e i prodotti sgrassanti. Non ho come prodotti specifici per la pulizia dell'auto ma me ne farò una ragione. Sposto la macchina dal garage al cortile e la metto in un punto che non imbarazzi le manovre dei vicini. Bene. Inizio a pulire. Spruzzo i prodotti, li lascio agire un po' sullo sporco e dopo un paio di minuti inizio a darci di olio di gomito.Passo lo straccio e la spugna. Il nero della fuliggine che vedo nello straccio è imbarazzante. Ogni qualvolta immergo la spugna nell'acqua sembra di tenere in mano una seppia arrabbiata. Intanto arriva il mio vicino con l'auto. Scambiamo due parole e quando mi dice "buon lavoro" sento che non ce la farò mai a pulire tutto per l'ora di pranzo. Ma ci riesco. Guardo il lavoro finito. Sembra buono. Non perfetto ma buono. Torno in casa. Mi cambio e mi pulisco. Preparo pranzo. Mangio e poi pulisco. Mi rimangono quaranta minuti, che fare? Sistemo la camera. Guardo l'orologio ed è ora di andare. Peccato che devo ancora fare la mia procedura di vestizione per il mondo esterno. Do un colpo di reni alla Mario Cipollini e mi fiondo in garage e sulla macchina.
Parto, vado di corsa dal gommista. Per la strada deserto. Mi sembra di guidare per una gara di rally in città. Dai bordi della strada sbucano fuori cronometristi e sostenitori. C'è pure un rotolo di paglia per garantire la sicurezza agli spettatori.
Arrivo puntuale. Non so come. Entro in ufficio ed è praticamente un campo da battaglia. Nastri bianchi e rossi a delimitare l'area al pubblico. Gel igienizzante sul tavolino e il pos per il bancomat. Avverto che sono arrivato. Due minuti dopo la mia auto è sul ponte. Arriva un ragazzo molto gentile, con la mascherina e inizia a lavorare. Mentre attendo la fine dei lavori mi guardo attorno. Il gommista si trova in zona industriale. Solitamente il traffico di mezzi pesanti è la routine. Passa una coppia a piedi con un cane. Un camion. Silenzio. Il concessionario d'auto adiacente è, ovviamente, chiuso. Ancora silenzio. A un certo punto mi sembra pure di vedere dei rotoli di sterpaglie per la via, i tumbleweed come nei western. Il ragazzo ha appena finito il cambio gomme. Mi consiglia di cambiare quelle invernali. Ormai sono delle slick. Rientro in ufficio. Pago il pattuito. Saluto ed esco.
Arriva la sera. Inizia a scendere la stanchezza. Ieri ho fatto le ore piccole per la risikata. Guardo le mail. Non c'è traccia delle mail dell'assicurazione della compagnia aerea e nemmeno della ditta da cui ho comprato il rinfrescatore. Penso che per essere Venerdì 17 è meglio così. Che tutto almeno per oggi sia immobile.
Siamo ad Aprile e bisogna fare il cambio gomme. Due giorni fa ho chiamato il gommista dove ho i pneumatici primaverili in conto deposito e ho prenotato il cambio. Questa mattina mi son ricordato di una cosa. Non so se capita solo a me, ma a volte mentre sono nella fase del risveglio, mi attraversa la mente una sorta allert. Di solito succede che al mattino inizio a svegliarmi gradualmente. Spesso anticipo anche la sveglia. Sono rintontito, ma sono sveglio. Guardo l'ora e vedo che ho ancora una ventina di minuti per stare quieto nel letto prima del suono della sveglia. In quel frangente la mia mente inizia a lavorare. Fa un controllo. Un controllo di tutti i pensieri depositati e dimenticati nel mio inconscio. Poi, come se fosse la manina che estrae le palline del lotto, ne estrae uno. La pallina estratta viene fatta rotolare sul pendio di una montagna e diventa sempre più grande. Cresce. Secondo dopo secondo aumenta il volume. Diventa una valanga. A quel punto il pensiero non è solo più un pensiero passeggero è diventato più forte di me. Con rammarico scendo dal letto e mi aziono. Questa mattina, la mia valanga era erano i cerchioni dell'auto. Mi son ricordato che dovevo pulirli prima di fare il cambio con quelli invernali.
Procedo però con calma. Non mi va di darla vinta al pensiero che mi ha fatto scendere dal letto. Così faccio prima tutte le mie cose e poi vado in garage. Con calma prendo il secchiello, la spugna e i prodotti sgrassanti. Non ho come prodotti specifici per la pulizia dell'auto ma me ne farò una ragione. Sposto la macchina dal garage al cortile e la metto in un punto che non imbarazzi le manovre dei vicini. Bene. Inizio a pulire. Spruzzo i prodotti, li lascio agire un po' sullo sporco e dopo un paio di minuti inizio a darci di olio di gomito.Passo lo straccio e la spugna. Il nero della fuliggine che vedo nello straccio è imbarazzante. Ogni qualvolta immergo la spugna nell'acqua sembra di tenere in mano una seppia arrabbiata. Intanto arriva il mio vicino con l'auto. Scambiamo due parole e quando mi dice "buon lavoro" sento che non ce la farò mai a pulire tutto per l'ora di pranzo. Ma ci riesco. Guardo il lavoro finito. Sembra buono. Non perfetto ma buono. Torno in casa. Mi cambio e mi pulisco. Preparo pranzo. Mangio e poi pulisco. Mi rimangono quaranta minuti, che fare? Sistemo la camera. Guardo l'orologio ed è ora di andare. Peccato che devo ancora fare la mia procedura di vestizione per il mondo esterno. Do un colpo di reni alla Mario Cipollini e mi fiondo in garage e sulla macchina.
Parto, vado di corsa dal gommista. Per la strada deserto. Mi sembra di guidare per una gara di rally in città. Dai bordi della strada sbucano fuori cronometristi e sostenitori. C'è pure un rotolo di paglia per garantire la sicurezza agli spettatori.
Arrivo puntuale. Non so come. Entro in ufficio ed è praticamente un campo da battaglia. Nastri bianchi e rossi a delimitare l'area al pubblico. Gel igienizzante sul tavolino e il pos per il bancomat. Avverto che sono arrivato. Due minuti dopo la mia auto è sul ponte. Arriva un ragazzo molto gentile, con la mascherina e inizia a lavorare. Mentre attendo la fine dei lavori mi guardo attorno. Il gommista si trova in zona industriale. Solitamente il traffico di mezzi pesanti è la routine. Passa una coppia a piedi con un cane. Un camion. Silenzio. Il concessionario d'auto adiacente è, ovviamente, chiuso. Ancora silenzio. A un certo punto mi sembra pure di vedere dei rotoli di sterpaglie per la via, i tumbleweed come nei western. Il ragazzo ha appena finito il cambio gomme. Mi consiglia di cambiare quelle invernali. Ormai sono delle slick. Rientro in ufficio. Pago il pattuito. Saluto ed esco.
Arriva la sera. Inizia a scendere la stanchezza. Ieri ho fatto le ore piccole per la risikata. Guardo le mail. Non c'è traccia delle mail dell'assicurazione della compagnia aerea e nemmeno della ditta da cui ho comprato il rinfrescatore. Penso che per essere Venerdì 17 è meglio così. Che tutto almeno per oggi sia immobile.
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