Diario di una quarantena - Venerdì 01/05/2020

Sono in un bar rosticceria. I prodotti nel bancone ricordano molto le tapas con cui mi ingozzavo a Siviglia. Le luci sono basse. C'è gente che si muove a destra e sinistra. La cosa mi stupisce. Siamo in pieno covid-19 e sembra che non importi a nessuno. In effetti, anch'io sono in un bar e pure senza mascherina. Esco dal bar. Vado sulla strada e vedo la gente camminare. La luce del sole è forte. Sempre più forte. Non riesco a vedere bene. Giro la testa dall'altra parte. Il solito raggio di sole che attraversa la tapparella non del tutto abbassata mi punta sugli occhi. Era un sogno, solo un sogno.




Primo Maggio, festa dei lavoratori. Oltre a essere la data in cui le persone si riposano è anche la data  del mega concerto in piazza San Giovanni in Laterano a Roma. Quest'anno per ovvi motivi non c'è. No, mi correggo. Sarà tutto in streaming. Gli artisti ci sono. Manca il palco. Manca il pubblico. Manca la piazza gremita di gente. Per la prima volta in trent'anni la gente che vive attorno alla piazza potrà farsi una pennichella in santa pace.
Io, invece, dedico la giornata al mio di riposo. Oddio. Del tutto fermo non riesco a stare. Per cui al mattino ho scritto un paio di articoli sull'altro mio blog. In Spagna Airbnb ha chiuso gli uffici del call center. 800 ragazzi per strada dall'oggi al domani. Di certo, hanno un concetto diverso di primo maggio.
Faccio pranzo e al pomeriggio verso le tre e mezza ho terminato tutto. Vado in camera rifaccio il letto e do una spolverata veloce. Alle quattro esco. E' la mia prova del nove. Di solito a maggio inizio ad accusare i primi veri sintomi dell'allergia. Me la rischio ed esco. L'intento è di andare nel prato dietro casa. Appena arrivo sotto, ci son già un paio di persone che portano a spasso il cane. Non mi va di intromettermi, poi passo per il ficcanaso di turno. Cambio rotta. Vicino a casa c'è un piazzale circondato da alberi e panchine. Faccio un giro. In lontananza vedo un gruppetto di anziani e una coppia che passeggia lungo il perimetro del piazzale. Decido di copiarli. Faccio il giro del piazzale.
Mi fermo all'ombra degli alberi e me ne sto imbambolato a guardare il paesaggio.  Il gruppetto di anziani intanto chiacchiera allegramente. Discutono su tutto. Passano dai massimi sistemi al prezzo della cipolla sul mercato. Ahh quando c'erano le Lire. Pare pure che non ci fosse l'inflazione. Chissà perchè si rimpiange il passato, mentre quando era il presente si rimpiangeva quello prossimo. Son simpatici però. Mi giro e li osservo meglio. Son tutti con la mascherina. Uno seduto e due in piedi. Le mogli sedute sull'altra panchina che se la contano su cosa ha fatto Tizio e Caio. Per loro sembra non esser cambiato nulla. Le solite panchine. I soliti discorsi. Solo l'uso della mascherina è cambiato. La mia mezz'ora d'aria è finita e non ho starnutito.
Torno a casa. Ovviamente essendo un giretto vicino a casa non avevo con me la mascherina. E se passano i vigili? Cosa gli racconto? Ma è il primo maggio anche per loro. Come realizzo la cosa, tempo due secondi e arriva l'auto dei vigili. Taac. Beccato. Gli sorrido e con fare innocuo mi dirigo verso casa. Mi guardano, ma son da solo e a quanto pare sembro proprio innocuo. Non mi fermano. Non tento ulteriormente la sorte e vado a casa.



Entro in casa, mi cambio e vado sul balcone. Crisi di starnuti e soffiate di naso. Non prendo nulla. Nè spray nè antistaminici. Mi metto comodo sul divano per mezz'ora. Sfido di nuovo la sorte. Esco nuovamente sul balcone per leggere un po'. Il cielo si rannuvola leggermente. Inizia a fare fresco.Sto un'oretta fuori e non succede nulla. Forse non è ancora il momento dell'allergia o forse son solo allergico al sole, come i vampiri. Guardo il tabellino della Protezione Civile. La curva dei contagi sembra scendere. Bene. Faccio cena. Per il dopo cena invece ho in programma di guardarmi una serie tv che mi ha preso abbastanza. Ottimo. Divano, copertina e telecomando. Schiaccio play ehhh...starnuto, ancora starnuto e occhi che prudono.

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