Il Macellaio - Sandor Marai

 



Di cosa parla?

Otto è un giovane omone che a un certo punto della vita scopre di essere attratto dal mestiere del macellaio. L'atto di tagliare, spaccare e smembrare un animale è un'azione che lo fa sentire completo. Tutto il suo essere tende in quella direzione. Non gli da fastidio il rumore delle ossa rotta, l'odore del sangue. Completare la macellazione è l'unica cosa che lo realizza. 

Otto nasce a fine Ottocento in un paesino nella cintura di Berlino. E' figlio di un sellaio, la madre muore col parto. Cresce senza una meta precisa, a scuola è pigro, in bottega si da da fare ma non ha iniziativa, quando fa il servizio di leva si dimostra un soldato obbediente. Poi la rivelazione, il mestiere del macellaio. Si entusiasma, si ravviva quando vede l'atto della macellazione. Vorrebbe imparare il mestiere ma il piccolo paese non offre opportunità e così il padre lo accompagna a Berlino per trova bottega. 

In Poco tempo Otto si adatta alla vita di città, impara il mestiere e quando muore suo padre decide di aprirsi bottega coi soldi dell'eredità. Poi arriva la Grande Guerra, Otto viene chiamato alle armi e in trincea si dimostra un eroe. 

Quando torna a Berlino tutto è cambiato, non tanto nella città ma in lui, e così il macellaio inizia una nuova vita tra le oscurità della notte della città dove scoprirà un nuovo lato di sè.


Commento:

Il racconto è molto scorrevole. Amo particolarmente i racconti che comprendono un arco temporale lungo. La sequenza degli eventi sembra avvenire sempre in modo semplice, conseguenziale come se un evento fosse la conseguenza logica del successivo.  Marai è un maestro non c'è dubbio. Il racconto è si della vita di Otto, ma è soprattutto il racconto della rivelazione del Se di Otto e del proprio daimon, tanto per usare i termini di Hillman.

Non ci sono frasi o parole particolari, ma ci sono immagini. Immagini che evolvono in altre immagini.

La storia anche se può sembrare la storia di un uomo comune sottende per buona parte della narrazione un non so che di inquieto, e quell'inquietudine emerge null'ultimo quarto del libro. A quel punto si rivela il daimon di Otto. 

Chiunque avesse deciso di adottare un soggetto analogo avrebbe rischiato seriamente di cadere  nella banalità, ma l'equilibrio nelle parole, nei tempi e nella narrazione è così appagante che letta l'ultima pagina si percepisce un senso di completezza.

 

Giudizio:

TRAMA: 9

STILE NARRATIVO: 9

SUSPENSE: 9

EFFETTO SORPRESA: 8

PERSONAGGI: 7

DIALOGHI: 6


Voto finale: 8


Commenti

Post popolari in questo blog

DIPLOMA IN FALLIMENTO E' LAUREA PER REAGIRE - MANUEL AGNELLI

Santaiole - Spiriti, folletti e paura nelle tradizioni popolari - Linda Callari - news in libreria

L'era del diamante - Neal Stephenson